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Il fatto che il PVC contenga nella propria struttura il 57% di cloro, lo rende di per sé un polimero ignifugo. La presenza di cloro, sostanza altamente ignifuga, migliora infatti notevolmente il comportamento al fuoco del PVC, sino a renderlo in grado di rallentare la propagazione della fiamma. A differenza di altre materie plastiche, il PVC è un materiale autoestinguente e, come tale,non contribuisce ad alimentare la fiamma. Al contrario arresta la combustione non appena allontanato il focolaio. Come per tutti i materiali utilizzati nell’edilizia, anche il PVC è oggetto di test per quanto riguarda il suo comportamento al fuoco, ritenuto in numerosi paesi europei decisamente positivo. In Francia, ad esempio, il PVC rigido normalmente utilizzato per i serramenti è posizionato nella categoria M1, all’interno della classificazione in ordine crescente che va da M0 sino a M4. In Italia è posizionato nella classe1 all’interno della classificazione in ordine crescente che va da 0 a 5 (la classe 0 è attribuita ai materiali non combustibili)

La finestra in PVC presenta due prerogative importanti ai fini della lunga vita del prodotto: asetticità ed insensibilità agli agenti atmosferici, unita all’elasticità ed alla morbidezza delle guarnizioni. Inoltre, per la sua composizione omogenea, l’infisso in PVC non richiede alcuna verniciatura periodica o ristrutturazione, ma solamente una semplice pulizia con soluzioni acquose di saponi o detergenti tensioattivi.

Per il sistema costruttivo del telaio e per la presenza di guarnizioni opportunamente posizionate, l’infisso in PVC non consente la penetrazione di correnti d’aria all’interno dell’ambiente.Tale chiusura non è così ermetica però da non consentire il ricambio d’aria. L’eventuale inserimento di sistemi d’aerazione può graduare tale ricambio secondo le necessità dell’utente.

In breve PVC (Cloruro di PoliVinile) è un materiale termoplastico ricavato da materie naturali quali il sale e il petrolio. La polvere di PVC viene prodotta in diverse fasi. Il PVC è una delle materie plastiche più versatili, più economiche e più diffuse che presenta caratteristiche di grande durata.

I prodotti in PVC sono omologati come materiali edili e sono ben noti agli architetti. Per tubazioni, grondaie, rivestimenti esterni, coperture, pareti continue in vetro, rifiniture interne e canaline per cavi l’uso del PVC è ovvio come per le finestre, le avvolgibili e le imposte. L’utilizzo nel lungo periodo è molto positivo, sia dal punto di vista economico che ecologico. I prodotti utilizzati nell’edilizia devono rispondere ai massimi requisiti in merito a:

•resistenza al vento ed alle intemperie;
•alta stabilità;
•perfezione di superficie;
•resistenza al caldo e al gelo;
•facilità d’uso e di manutenzione.

Prendendo a riferimento la superficie totale della finestra, la perdita di calore può essere ridotta a meno di un quarto in confronto alle vecchie finestre a vetro semplice. A questo scopo è necessario montare dei vetri termici speciali. Ma anche con le normali lastre in vetro isolante è possibile ridurre sensibilmente il consumo del riscaldamento.

Le finestre con vetri semplici si appannano o si “brinano”, per il semplice fatto che le lastre sono troppo fredde e l’umidità presente nell’ambiente si condensa o si cristallizza. L’alto isolamento termico dei moderni profili per finestra, in combinazione con il vetro isolante, impedisce praticamente la formazione di condensa sulle finestre.

In questo caso si può veramente parlare di facilità di manutenzione. La superficie perfettamente liscia e satinata assorbe ovviamente meno sporco, asciutto, umido o aggressivo che sia, di quanto non lo faccia una vernice screpolata. Per la manutenzione ordinaria é normalmente sufficiente un detergente neutro.

Il PVC è costituito per il 57% da sale e per il restante 43% da petrolio. Si tratta quindi di un materiale termoplastico di origine prevalentemente naturale, che fa un uso ridotto di materie prime a disponibilità limitata e non rinnovabili. In particolare, il PVC impiegato per la realizzazione di serramenti è un PVC cosiddetto rigido, perchè esente da plastificanti. E’ indicato per tale impiego proprio per un insieme di caratteristiche che lo rendono particolarmente idoneo all’ambito specifico: insensibile agli acidi, inattaccabile dai microorganismi delle muffe ed autoestinguente, presenta una elevata rigidità ed è un ottimo isolante termico.

Confrontata con la trasformazione di materiali alternativi, quali il legno o l’alluminio, la lavorazione del PVC determina una produzione modestissima di polvere, un’ emissione minima di ossido di carbonio ed una bassa diffusione di anidride solforosa. Inoltre, le fasi di miscelazione ed estrusione durante la fabbricazione dei profilati avvengono in sistemi chiusi e le precauzioni introdotte nella lavorazione sono disciplinate da severe norme di sicurezza.

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